Negli anni ’60, l’artista si avvicina alla rivelazione piena della forma, del colore e del loro rapporto formale puro, secondo le lezioni della pittura italiana del Trecento. Le composizioni si caricano di un’estetica che richiama l’arte primitiva, cui facevano già capo le ricerche dell’uomo che scava nel tempo la propria storia.
La pittura di Nino Ricci e l’astrattismo degli anni ’50 lasciano il posto a una gestualità nuova con tratti vigorosi e carichi di forza che trovano nella ricerca formale una naturale evoluzione.
La serie delle tempere monocromatiche su carta di fine anni ‘60 rappresenta al meglio questo periodo.




